Una storia familiare lunga oltre cento anni

Francesco Cheri Vilia

Il nostro “C’era una volta” affonda le radici nel lontano fine Ottocento, quando il buon Francesco si ritrovò a gestire i terreni di famiglia nel territorio di Sarule. Quest’uomo dallo sguardo altero e serio piantò i primi ulivi nella nostra campagna. Gli stessi che per più di un secolo soddisfecero il fabbisogno della sua famiglia. In quegli anni si raccoglieva a mano, senza nemmeno l’ausilio dei teli a terra, cosa che dava all’olio un valore inestimabile!

La famiglia

Nella foto accanto, Francesco con moglie e figli. È bello sottolineare che la donna era la figlia del mezzadro, di cui lui, il suo padrone, si innamorò perdutamente, tanto da andare contro l’intera famiglia pur di sposarla. In anni come quelli era un atto rivoluzionario, e ci piace credere che la nostra famiglia abbia radici profonde e piene d’amore.

I terreni abbandonati

Ci piacerebbe anche dire che Francesco visse per molti anni, e che da vecchio e incanutito potè osservare la sua campagna crescere, ma la verità è che la malattia lo portò via giovanissimo e la campagna venne abbandonata…

Salvatore e Gianni

Nel 1992 altro Francesco, marito della figlia del nostro Francesco, e il figlio Salvatore, decisero di ridare vita a quelli che erano ormai solo olivastri. Grazie a un’ingegnosa opera di innesti questi olivastri secolari iniziarono a produrre olive. Vennero così creati i primi due ettari di uliveto, con 150 giovani piante sarde.

Ai giorni nostri, i fratelli Salvatore e Gianni continuano a lavorare la terra e a valorizzare il patrimonio olivicolo. Il percorso intrapreso è antico e nuovo nello stesso tempo: a tecniche innovative si associa il rispetto della tradizione e della tutela del paesaggio. Sarule è infatti zona favorevole alla produzione di olio extra vergine di oliva d’eccellenza. Con loro, hanno accettato la sfida anche i nipoti: forze giovani per dare continuità e futuro al progetto attuale.